Lifting chirurgico: quando sì e quando no?

Tecnologie innovative e all'avanguardia di medicina estetica
Tecnologie innovative e all’avanguardia di medicina estetica
9 Febbraio 2018
Ultherapy e Change Your Skin i trattamenti innovativi, non chirurgici, del Dottor Mirko Manola
“Ultherapy” e “Change Your Skin” i trattamenti innovativi, non chirurgici, del Dottor Mirko Manola
9 Febbraio 2018

Lifting chirurgico: quando sì e quando no?

Lifting chirurgico: quando sì e quando no?

Oggi, il desiderio di giovinezza che accomuna gran parte delle donne può essere soddisfatto senza necessariamente doversi sottoporre a un intervento chirurgico. Sono tanti i passi in avanti fatti dalla medicina estetica in termini di trattamenti che mirano a restituire alla pelle un aspetto turgido e compatto, ma che non hanno alcun bisogno del bisturi. È questo il caso di Ultherapy, trattamento di medicina estetica a ultrasuoni microfocalizzati impiegato nel lifting non chirurgico di viso, collo e décolleté.

Questa nuova tecnologia è una delle ultime arrivate in casa Merz Aesthetics e vanta già da diversi anni un ampio utilizzo negli Stati Uniti. Finalmente, anche in Italia è possibile avvalersi di Ultherapy. Si tratta di un trattamento non invasivo che non presenta effetti collaterali né controindicazioni e che garantisce risultati straordinari e soprattutto durevoli nel tempo.

Il lifting chirurgico, quindi, è destinato ad andare in pensione? Non esattamente. Esistono, piuttosto, dei casi che devono essere trattati obbligatoriamente con il bisturi e altri su cui, invece, sarebbe meglio intervenire diversamente.

Per fare chiarezza, ne abbiamo parlato con il dottor Mirko Manola, chirurgo plastico che utilizza con soddisfazione Ultherapy per venire incontro alle richieste dei suoi pazienti.

Dott. Manola, quando è opportuno ricorrere al lifting chirurgico e quando, invece, ci si può avvalere di Ultherapy?

Molte delle persone che vengono in studio per una consulenza presentano un difetto minimo, mentre una piccola parte risente di una problematica che ha necessariamente bisogno della chirurgia. Ultherapy è una vera innovazione perché rispetto ai classici filler riempitivi e al botox agisce nelle stesse zone profonde dove opera la chirurgia.

Per cui, i pazienti che non presentano un difetto “importante” oggi non devono più sottoporsi ad un intervento troppo invasivo, ma possono optare per una soluzione alternativa che, se ben eseguita, garantisce ottimi risultati, sicuramente anche molto armoniosi con il resto del corpo rispetto a quanto avviene con il classico lifting.

È bene sottolineare, poi, che molte volte il lifting chirurgico – se non correttamente eseguito – dopo 6-8 mesi dall’intervento rischia di far tornare il paziente al punto di partenza.

Prendiamo ad esempio il mini lifting – chiamato lifting della pausa pranzo – che consiste semplicemente nel trazionare la cute. Considerato che l’invecchiamento avviene in profondità e non in superficie, accade che dopo 6-8 mesi gli effetti si vanificano, nonostante ci si sia sottoposti ad una vera e propria operazione.

Tornando a Ultherapy, in cosa consiste il trattamento? Comporta degli effetti collaterali, sono previste cure specifiche?

Ultherapy è un trattamento molto semplice e non comporta problemi post operatori, tranne un lieve edema che svanisce in 24-48 ore. Consiglio sempre l’applicazione di una crema anestetica prima della seduta, che risulta comunque meno fastidiosa di un filler alle labbra. La durata varia dai 30 ai 90 minuti a seconda delle zone da trattare, dopo di che si torna alle normali attività quotidiane.

Da questo punto di vista Ultherapy è rivoluzionario.

Gli effetti sono immediati?

Dipende. Il lifting del sopracciglio, ad esempio, è visibile sin da subito perché la pelle è più sottile, mentre per il viso sono necessari 45-60 giorni.

Quanto durano nel tempo? Il trattamento si può ripetere?

Gli effetti durano circa un paio di anni, ma Ultherapy può essere ripetuto senza alcun problema. Secondo le statistiche, il 70% dei pazienti ne è soddisfatto. Credo, però, che il restante 30% abbia semplicemente avuto a che fare con un trattamento non eseguito bene.

Il risultato, infatti, è molto soggettivo perché siamo nell’ambito della medicina rigenerativa e la risposta biologica varia da paziente a paziente. Inoltre Ultherapy è un energy device operatore-dipendente, ha bisogno di una formazione continua e di professionalità.

I pazienti si ispirano ancora ai personaggi famosi quando si approcciano ai trattamenti chirurgici o di medicina estetica?

Sì, il 50% dei pazienti si ispira ancora a un modello televisivo o comunque famoso. Spesso mostrano la foto della persona cui vorrebbero assomigliare per il viso, per il seno e via dicendo.

Ci sono dei vip tra i suoi pazienti?

Si, Ultherapy viene praticato anche sui vip, proprio perché meno invasivo della chirurgia e con ottimi risultati.

Ricorda un caso molto delicato e difficile che ha trattato con Ultherapy?

Sicuramente tutti i casi in cui c’era un invecchiamento importante del collo. Una paziente, ad esempio, dopo 60 giorni dalla seduta era felicissima, non solo per gli effetti visibili ma anche per la piacevole sensazione di turgore dall’interno dei tessuti che regala Ultherapy.

Ci sono dei casi in cui lo sconsiglia?

Sì, tutti i casi troppo gravi, da poter trattare solo con l’intervento chirurgico. Per tutti gli altri non ci sono assolutamente controindicazioni.